POST 96/2021

L’articolo 4 comma 4 del Dl Sostegni ripropone, con alcune differenze, l’azzeramento delle cartelle già contenuta nella disposizione dell’articolo 4 del DL 119/2018 che aveva previsto l’annullamento delle cd “mini cartelle”.

Rispetto al 2018 viene ora previsto che saranno oggetto di annullamento automatico i carichi affidati all’Agente della Riscossione tra il 2000 ed il 2010 il cui debito residuo alla data di entrata in vigore del DL (quindi al 23 marzo 2021) non superi i 5 mila euro.

Per il calcolo dei 5 mila euro bisognerà considerare il singolo carico e non la cartella complessiva. Nel conteggio inoltre non entrano interessi di mora e aggio.

Pertanto una cartella che contenga, ad esempio, multe stradali per 3 mila euro, importi da liquidazione della dichiarazione dei redditi (IRPEF, sanzioni e interessi) per 5 mila euro e tassa rifiuti per 4 mila euro potrebbe potenzialmente essere annullata.

La misura agevolativa è rivolta a tutti i soggetti, persone fisiche e non, purché il contribuente interessato abbia percepito nel 2019 un reddito imponibile non superiore a 30 mila euro.

L’azzeramento dei carichi vale anche per quelli inseriti nella Rottamazione Ter e nel Saldo e Stralcio.

La norma prevede inoltre che le disposizioni attuative del processo di annullamento saranno rese note con un apposito decreto del MEF che dovrà essere emanato entro 30 giorni dalla data di conversione in Legge del Decreto. Restano tuttavia acquisite le somme già versate.

Sino ad allora sono sospese, di conseguenza, tutte le attività di recupero da parte dell’Agente della Riscossione relative ai debiti non superiori a 5 mila euro, a prescindere dalla posizione reddituale del debitore. Sono altresì sospesi i termini di prescrizione.

Non rientrano comunque all’interno della sanatoria:

  • le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato;
  • i crediti derivanti da pronunce della Corte dei Conti;
  • le multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
  • le risorse proprie UE (ad esempio i dazi);
  • l’iva all’importazione.

Alberto Simonetti

Dottore Commercialista – Studio EPICA Treviso e Udine