POST 148/2022

L’innovativo servizio di “deblistering”, volto a favorire l’aderenza terapeutica, consiste nella preparazione in Farmacia di confezioni di farmaci mediante lo sconfezionamento di un medicinale industriale e il suo successivo riconfezionamento da parte del farmacista in dosi personalizzate rispetto alla posologia stabilita dal medico curante per il paziente.

Il costo di tale servizio è a carico del cittadino ed è soggetto ad un’aliquota iva del 10% o del 22% a seconda dei casi.

In particolare si applica l’iva al 10% quando il servizio di deblistering consiste nell’attività di cessione di farmaci e servizio deblistering verso clienti consumatori finali ovvero verso case di cura.

In tali ipotesi infatti il servizio di deblistering rappresenta,  ai sensi dell’articolo 12 D.P.R. 633/1972, un’attività accessoria rispetto alla cessione di farmaci. Pertanto non viene assoggettato autonomamente ad iva, bensì segue il trattamento previsto per l’operazione principale: la cessione di farmaci, che sconta il 10% di iva.

Viceversa si applica l’iva al 22% quando il servizio di deblistering consiste esclusivamente nello sconfezionamento e riconfezionamento di farmaci a favore di clienti consumatori finali, case di cura o altre farmacie, senza effettuarne la dispensazione. Infatti, in tale ipotesi la cessione di beni e la prestazione di servizi sono effettuate da soggetti diversi e quindi il servizio di deblistering va assoggettato autonomamente ad iva, con l’aliquota ordinaria del 22%.

Giovanni LOI

Dottore Commercialista – Studio EPICA – Mestre Venezia