POST 27/2020

Come segnalato nella panoramica sulle novità fiscali del Decreto Cura Italia pubblicata ieri (vedi POST 21/2020), è previsto un credito d’imposta a beneficio dei soggetti titolari di reddito d’impresa che detengono in locazione in immobile in categoria catastale C/1 (negozi e botteghe). 

Il credito d’imposta è pari al 60 per cento dell’ammontare del canone di locazione relativo al mese di marzo 2020. 

Stante il tenore letterale della norma, sembra che non potranno beneficiare del credito d’imposta: 

  1. i soggetti esercenti arti e professioni (i cosiddetti liberi professionisti); 
  2. i soggetti titolari di reddito d’impresa che detengono in locazione unità non classificate catastalmente come C/1 (come ad esempio i laboratori, i magazzini e i depositi che sono catastalmente classificati come C/2 e C/3). 

Si ricorda che il credito spetta esclusivamente per le attività che sono state obbligatoriamente sospese dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dello scorso 11 marzo 2020.

Si segnala inoltre che la norma non fa espresso riferimento al canone “pagato” nel mese di marzo, ma si limita ad indicare “canone relativo al mese di marzo”. E’ plausibile ritenere, anche in base ai chiarimenti forniti della relazione tecnica al Decreto e concordemente alla stampa specializzata, che il diritto al credito sorga solo in relazione al pagamento effettivo del canone di competenza. 

Restano invece ancora da chiarire i seguenti temi, non disciplinati dal Decreto e per i quali si attendono provvedimenti esplicativi, relativi a: 

– data a partire dalla quale il credito potrà essere utilizzato in compensazione di imposte e contributi dovuti; 

– codice tributo da utilizzare nel mod.F24 per la compensazione del credito.

Chiara Curti 

Dottore Commercialista – Studio EPICA – Treviso