POST 495

L’articolo 2 del Decreto Crescita (D.L. 34/2019) riscrive la disciplina dell’agevolazione “Mini Ires”, inizialmente introdotta dalla Legge di Bilancio 2019, che prevedeva una riduzione dell’Ires al 15%, a fronte di utili accantonati a riserva, diverse da quelle non disponibili, di investimenti in beni strumentali nuovi e dell’assunzione di forza lavoro rispetto a quella in essere al 30 settembre 2018.

Le nuove norme, che si applicheranno già a partire dal 2019, per le società di capitali ed, ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, anche al reddito d’impresa degli imprenditori individuali e dalle società in nome collettivo e in accomandita semplice in regime di contabilità ordinaria, prevedono l’applicazione, fino a concorrenza dell’importo corrispondente agli utili di esercizio accantonati a riserve diverse da quelle di utili non disponibili, nei limiti dell’incremento di patrimonio netto, delle seguenti aliquote:

22,5% per l’anno di imposta 2019,

– 21,5% per il 2020,

– 20,5% per il 2021,

– 20% dal 2022.

Il Decreto specifica, inoltre, che si considerano come non disponibili, le riserve formate con utili diversi da quelli realmente conseguiti, in quanto derivanti da processi di valutazione (ad esempio le riserve per utili su cambi, le riserve da valutazione della partecipazione con il metodo del patrimonio netto, riserve da fair value le riserve da rivalutazioni di beni). Il primo periodo d’imposta in cui si applica l’agevolazione è il 2019, quindi i primi utili su cui calcolare la “Mini Ires” saranno quelli realizzati al 31 dicembre 2018 e accantonati a riserva nel corso del 2019.

L’incremento del patrimonio netto, invece, deve essere calcolato come differenza tra il patrimonio netto esistente alla fine di ciascun periodo d’imposta, senza tener conto del risultato dell’esercizio medesimo ed al netto degli utili accantonati a riserva agevolati negli esercizi precedenti, ed il patrimonio netto risultante dal bilancio al 31 dicembre 2018, senza considerare il risultato dell’esercizio stesso.

Esempio:

– Utile 2018: euro 1.000.000, integralmente accantonato a riserva disponibile nel 2019;

– Reddito imponibile Ires 2019: euro 1.500.000;

– Incremento patrimoniale: euro 1.000.000;

– L’Ires 2019 sarà pari a: euro 225.000 (1.000.000 di euro al 22,5%) più euro 120.000 (500.000 di euro x 24%), per un totale di euro 345.000.

Lorenzo Tirindelli
Dottore Commercialista – Studio Epica Treviso e Montebelluna