POST 482

Entro il prossimo 18 marzo, le società di capitali (Spa, Srl, Sapa, le società consortili) in essere al 01 gennaio 2019, dovranno provvedere al pagamento della tassa annuale sulle concessioni governative per la numerazione e bollatura di libri e registri contabili. L’obbligo riguarda anche le società in liquidazione.

Restano quindi escluse da tale adempimento:

· le società di capitali fallite, in questo caso la vidimazione è a carico del giudice delegato;

· le società cooperative e di mutua assicurazione;

· le imprese individuali;

· le società di persone: ss, snc e sas;

· i consorzi tra imprese che non abbiano assunto la forma di società consortili;

· gli enti non economici, le associazioni e le fondazioni di volontariato.

L’imposta di bollo e della tassa di concessione governativa per la numerazione e bollatura di libri e registri, per i soggetti suindicati, ha un ammontare che prescinde dal numero dei libri o registri tenuti e dalle relative pagine, l’ammontare dipende invece dal capitale sociale.

La tassa è pari a:

· 309,87 € per soggetti con capitale sociale non superiore ad € 516.456,90;

· 516,46 € per i soggetti con capitale sociale superiore a detto importo.

Per quantificare l’importo dovuto per tale tassa si deve far riferimento all’ammontare del capitale sociale al 1° gennaio dell’anno di riferimento.

Il versamento dovrà essere effettuato attraverso il modello F24 da presentare obbligatoriamente in modo telematico, con il codice tributo “7085 – Tassa annuale vidimazione libri sociali”, indicando, oltre all’importo, l’anno per il quale versamento viene eseguito, cioè il periodo di riferimento (“2019”)

L’omesso versamento della tassa annuale è punito con la sanzione amministrativa corrispondente al 100 al 200% della tassa medesima e, in ogni caso, non inferiore a 103 euro.

È possibile sanare il mancato versamento della tassa attraverso lo strumento del ravvedimento operoso.

Dr.ssa Giulia Griselda
Studio EPICA – Treviso