POST 193

In data 28 dicembre 2016 è stato pubblicato
sul sito dell’Agenzia delle Entrate la bozza dello schema di relazione da
inviare entro il 30 settembre 2017 a corredo della richiesta di adesione alla “nuova”
procedura di collaborazione volontaria.

La domanda di accesso alla procedura deve
essere infatti accompagnata da una relazione contenente le informazioni
necessarie a ricostruire gli investimenti o le attività finanziarie detenute
all’estero e a determinare i maggiori imponibili, oltre che dalla relativa
documentazione.

Come per la bozza dell’istanza, anche per la
relazione prosegue la fase di consultazione per raccogliere i suggerimenti
degli operatori che potranno far pervenire le loro osservazioni alla casella di
posta elettronica dc.acc.min@agenziaentrate.it.

La relazione, secondo lo schema pubblicato sul
sito dell’Agenzia, è strutturata in due sezioni.

– La prima, denominata “introduzione”, in cui
deve essere fornito un quadro generale di tutte le violazioni oggetto di
emersione, delle modalità e dei momenti in cui sono state realizzate e
commesse, specificando se la collaborazione volontaria ha ad oggetto anche contanti
o valori al portatore.

– La seconda, denominata “prospetto di
riconciliazione” deve essere di raccordo tra i documenti presentati e quanto
riportato nel modello.

In particolare, la relazione deve contenere le
informazioni necessarie per determinare, in maniera analitica e per ogni
annualità d’imposta oggetto della procedura:

– l’ammontare degli investimenti e delle
attività di natura finanziaria costituite o detenute all’estero, anche
indirettamente o per interposta persona, i redditi che sono serviti per costituirli
o acquistarli, i redditi che derivano dalla loro dismissione o dal loro
utilizzo a qualunque titolo;

– l’ammontare delle attività e dei redditi
oggetto di emersione nelle ipotesi di assenza di violazioni degli obblighi di
monitoraggio fiscale;

– gli eventuali maggiori imponibili con
riferimento a: imposte sui redditi e relative addizionali, imposte sostitutive,
imposta regionale sulle attività produttive, imposta sul valore degli immobili
all’estero e imposta sul valore delle attività finanziarie all’estero,
contributi previdenziali nonché imposta sul valore aggiunto e ritenute.

Nella relazione devono inoltre essere fornite
adeguate informazioni sui soggetti che presentano un collegamento in relazione
alle attività estere oggetto della procedura.

Infine, relazione e documentazione devono essere
trasmesse all’Agenzia via pec all’indirizzo indicato nella ricevuta rilasciata
dopo la presentazione del modello.

Stefano Rodighiero
Studio EPICA – Treviso