POST 59
La Legge di Stabilità 2016 (di seguito Legge)
apporta modifiche di rilievo alla disciplina fiscale delle società controllate estere (CFC
– Controlled Foreign Companies: si tratta, in estrema sintesi, della normativa
in base alla quale i redditi di società controllate localizzate in stati o territori a
“bassa tassazione” sono imputati “per trasparenza” ai soggetti residenti
controllanti le medesime e tassati separatamente con una aliquota non inferiore
a quella IRES).
Le norme introdotte si applicano a decorrere
dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2015 (in
sostanza dal 2016 per le imprese con esercizio coincidente con l’anno solare).
La Legge modifica l’articolo 167 del TUIR al
fine di eliminare l’elenco tassativo, contenuto in decreti o provvedimenti
amministrativi, degli Stati o territori considerati come aventi regimi fiscali
privilegiati ai fini dell’applicazione della disciplina CFC (cosiddetta black list CFC). A fronte dell’abrogazione della “lista dei paradisi fiscali”, viene previsto
un criterio univoco, fissato ex lege, per individuare detti Paesi ai fini della
disciplina CFC, e cioè la presenza di un
livello nominale di tassazione inferiore al 50 per cento di quello applicabile
in Italia. La disciplina generale non si applica però ai Paesi appartenenti all’Unione europea ovvero da quelli aderenti allo Spazio
economico europeo con i quali l’Italia abbia stipulato un accordo che assicuri
un effettivo scambio di informazioni, salvo lo specifico caso delle società che
realizzano “redditi passivi” (ad esempio da gestione di titoli, partecipazioni,
marchi e brevetti).
Diego Cavaliere
Dottore Commercialista – Studio Epica – Treviso