POST 50/2025

Con le recenti sentenze nn. 12076 e 12079 depositate l’8 maggio 2025, la Corte di Cassazione ha nuovamente affermato la possibilità per il locatore di optare per il regime della cedolare secca anche nei casi in cui il contratto di locazione ad uso abitativo sia stipulato con un soggetto che agisce nell’esercizio di un’attività d’impresa o professionale, ed in particolare per le esigenze abitative dei suoi dipendenti.

La posizione della Suprema Corte si inserisce in un filone giurisprudenziale che va via via consolidandosi, che ha avuto origine con la sentenza n. 12395 del 7 maggio 2024. In tali decisioni, si chiarisce che l’esclusione prevista dall’art. 3, comma 6, del D.Lgs. 23/2011, relativa all’inapplicabilità della cedolare secca, riguarda unicamente le locazioni poste in essere dal locatore nell’ambito di un’attività d’impresa o professionale. Non è invece rilevante la qualifica soggettiva del conduttore, né la destinazione dell’immobile alla foresteria aziendale o ad altre finalità connesse all’attività imprenditoriale del conduttore (come, ad esempio, nel caso della sentenza n. 12079/2025, quando una S.r.l. aveva locato un immobile ad uso abitativo per destinarlo ad abitazione dell’amministratore delegato e della sua famiglia).

Tale interpretazione si pone in contrasto con l’orientamento dell’Agenzia delle Entrate, che sin dalla circolare n. 26/E del 2011 ha negato la possibilità di accesso alla cedolare secca quando il conduttore agisca nell’ambito di attività d’impresa. L’Amministrazione finanziaria ha confermato tale posizione anche nel question time parlamentare del 26 marzo 2025 (n. 5-03773), “ritenendo opportuno attendere la formazione di un consolidato indirizzo interpretativo”.

Sul piano pratico, le pronunce della Cassazione potrebbero influenzare l’esito dei contenziosi in corso.

Tuttavia, al momento non è possibile optare per la cedolare secca con il modello RLI online.

Non resta ora che attendere l’intervento dell’Agenzia delle Entrate sul tema. Tuttavia, fintantoché l’Agenzia delle Entrate non adeguerà ufficialmente il proprio orientamento, la scelta della cedolare secca in simili contesti continuerà a comportare rischi di contestazioni.

Damiano Casadei

Studio EPICA – Treviso